Titolo: Fantozzi va in pensione
Anno: 1988
Regia: Neri Parenti
Genere: comico
TRAMA:
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Il ragionier Fantozzi raggiunge l'età pensionabile: adesso è finalmente libero dallo stress del lavoro e può fare ciò che vuole[5]. Tuttavia la forza dell'abitudine è così forte che nel primo giorno di libertà l'ex impiegato, svegliatosi alle nove, è convinto di essere in ritardo per il lavoro e, arrivato in azienda con una sfrenata corsa, tenta di timbrare il cartellino: un impiegato gli ricorda l'assurdità della situazione e che egli deve rassegnarsi alla vita da pensionato[6].
Fantozzi è perciò costretto a passare tutte le ore del giorno a casa, Annoiandosi terribilmente[1]. Prova allora a sconfiggere l'apatia in vari modi: tenta di aggiustare l'antenna e precipita dal terrazzo; prova a partecipare all'amministrazione domestica aiutando la moglie Pina nella classica spesa al mercato, con risultati disastrosi; convince la Pina ad andare al cinema la mattina, ma incappa in un film porno e i due vengono scambiati per un maniaco e una ninfomane; cerca di sfruttare una telefonata sbagliata per attaccare discorso.
Per svagarsi, Pina gli suggerisce, dietro consiglio di una psicologa della mutua, di prendere un cagnolino: Fantozzi si fa consegnare a domicilio un enorme San Bernardo che diventa in poco tempo il padrone della casa. Fantozzi scopre poi che l'animale era stato precedentemente addestrato ad aprire la porta a una banda di ladri che nottetempo gli svaligiano l'appartamento. Fantozzi tenta allora di abbandonare il cane in autostrada, spintonandolo fuori dall'auto in corsa, ma il cane lo sbatte fuori a sua volta e si mette alla guida della macchina.
Fantozzi tenta quindi l'attività politica, partecipando alle manifestazioni sindacali. Come unico risultato, lui e il suo gruppo ottengono dall'INPS agevolazioni per viaggi organizzati, di cui Filini approfitta subito per organizzare una gita in aereo Venezia. I colleghi salgono sul pullman che dovrebbe condurli all'aereo, ma il pullman, invece di portarli verso il velivolo, prende l'autostrada e si dirige direttamente verso Venezia, in quanto l'INPS ha cambiato le sue finalità assistenziali ed è diventata, dietro voto segreto, Istituto Neutralizzazione Parassiti Sociali, con l'obiettivo di eliminare pensionati. Dopo diciotto ore di viaggio, Fantozzi è in preda a tremendi dolori perché deve urinare e prega il conducente di fermarsi, in piena notte, in galleria, dove passano dei tir che investono le persone che sono scese dal pullman. Lasciati a Rovigo e raggiunta Venezia a piedi, vengono subito scambiati per saccopelisti dalla Polizia. Mangiano poi in un locale che si affaccia sul mare, dove un “esperto” di sci nautico sbanda inondando i commensali seduti a tavola.
La comitiva visita successivamente le Grotte di Postumia e Filini fa da guida; arrivati a una vasta grotta, i turisti camminano su uno stretto cornicione e due di loro precipitano. Fantozzi poco dopo litiga con l'eco della sua voce, che risponde all'esclamazione del suo nome con "Merdaccia" e "Stramerdaccia", e poi sviene a seguito del crollo di una stalattite rocciosa che gli cade addosso. Dopo ben 81 giorni e 14 ore Fantozzi esce finalmente dalle grotte, attraverso la tazza di un water a Bad Kleinkirchheim, nella Carinzia austriaca.
Fantozzi si mette alla ricerca di un lavoro che dia senso alle sue giornate, ma tutti gli annunci richiedono persone sotto i 35 anni; ha perciò l'idea di falsificare la carta d'identità e ottenere un aspetto più giovane, ma durante l'esame di assunzione per diventare aiuto vice corruttore laterale mafioso si viene a scoprire la verità e viene cacciato. Una volta uscito con la moglie a fare la spesa, rimasto in macchina ad aspettarla, vede dal finestrino l'aria felice della Signorina Silvani. La Silvani invita il ragioniere a casa sua a bere un drink e gli rivela la sua solitudine e le sue bugie: non ha mai visto le Maldive e non ha nessuno con cui parlare.
Pina non riesce a sopportare la vista del marito depresso, con la grande paura delle malattie e dell'infarto e col timore di essere sempre sul punto di morire, allora decide in gran segreto di mettersi a lavorare come donna delle pulizie in un hotel, a patto che il gestore inventi un'occupazione fittizia per il marito, versando a quest'ultimo il compenso che spetta a lei per il suo lavoro. Fantozzi si accorge però che la casa è completamente in disordine ed esige un chiarimento dalla moglie, che invece si veste per andare lavorare all'hotel; Fantozzi si mette a seguirla, scoprendone così l'impiego. Tornato a casa, il ragioniere aspetta che rientri la moglie, alla quale comunica di rinunciare al lavoro a patto che restino a casa insieme. Questo episodio è ispirato al film Il comandante del 1963, con Totò.
Nonostante le promesse, Fantozzi si presenta ogni giorno alla Mega-Ditta, tentando pietosamente di mischiarsi agli impiegati in uscita. Qui viene visto dal Duca Conte Francesco Maria Barambani, che gli propone un patto: in cambio della sua pensione e dell'orologio che aveva ricevuto come regalo di pensionamento all'inizio del film, egli potrà tornare a lavorare (in nero) nella Mega Ditta[3]. Il ragioniere accetta di buon grado l'accordo ed incontra di nuovo tutti i suoi vecchi colleghi: anch'essi, da pensionati quali erano, hAnno accettato la stessa proposta.
Fantozzi è perciò costretto a passare tutte le ore del giorno a casa, Annoiandosi terribilmente[1]. Prova allora a sconfiggere l'apatia in vari modi: tenta di aggiustare l'antenna e precipita dal terrazzo; prova a partecipare all'amministrazione domestica aiutando la moglie Pina nella classica spesa al mercato, con risultati disastrosi; convince la Pina ad andare al cinema la mattina, ma incappa in un film porno e i due vengono scambiati per un maniaco e una ninfomane; cerca di sfruttare una telefonata sbagliata per attaccare discorso.
Per svagarsi, Pina gli suggerisce, dietro consiglio di una psicologa della mutua, di prendere un cagnolino: Fantozzi si fa consegnare a domicilio un enorme San Bernardo che diventa in poco tempo il padrone della casa. Fantozzi scopre poi che l'animale era stato precedentemente addestrato ad aprire la porta a una banda di ladri che nottetempo gli svaligiano l'appartamento. Fantozzi tenta allora di abbandonare il cane in autostrada, spintonandolo fuori dall'auto in corsa, ma il cane lo sbatte fuori a sua volta e si mette alla guida della macchina.
Fantozzi tenta quindi l'attività politica, partecipando alle manifestazioni sindacali. Come unico risultato, lui e il suo gruppo ottengono dall'INPS agevolazioni per viaggi organizzati, di cui Filini approfitta subito per organizzare una gita in aereo Venezia. I colleghi salgono sul pullman che dovrebbe condurli all'aereo, ma il pullman, invece di portarli verso il velivolo, prende l'autostrada e si dirige direttamente verso Venezia, in quanto l'INPS ha cambiato le sue finalità assistenziali ed è diventata, dietro voto segreto, Istituto Neutralizzazione Parassiti Sociali, con l'obiettivo di eliminare pensionati. Dopo diciotto ore di viaggio, Fantozzi è in preda a tremendi dolori perché deve urinare e prega il conducente di fermarsi, in piena notte, in galleria, dove passano dei tir che investono le persone che sono scese dal pullman. Lasciati a Rovigo e raggiunta Venezia a piedi, vengono subito scambiati per saccopelisti dalla Polizia. Mangiano poi in un locale che si affaccia sul mare, dove un “esperto” di sci nautico sbanda inondando i commensali seduti a tavola.
La comitiva visita successivamente le Grotte di Postumia e Filini fa da guida; arrivati a una vasta grotta, i turisti camminano su uno stretto cornicione e due di loro precipitano. Fantozzi poco dopo litiga con l'eco della sua voce, che risponde all'esclamazione del suo nome con "Merdaccia" e "Stramerdaccia", e poi sviene a seguito del crollo di una stalattite rocciosa che gli cade addosso. Dopo ben 81 giorni e 14 ore Fantozzi esce finalmente dalle grotte, attraverso la tazza di un water a Bad Kleinkirchheim, nella Carinzia austriaca.
Fantozzi si mette alla ricerca di un lavoro che dia senso alle sue giornate, ma tutti gli annunci richiedono persone sotto i 35 anni; ha perciò l'idea di falsificare la carta d'identità e ottenere un aspetto più giovane, ma durante l'esame di assunzione per diventare aiuto vice corruttore laterale mafioso si viene a scoprire la verità e viene cacciato. Una volta uscito con la moglie a fare la spesa, rimasto in macchina ad aspettarla, vede dal finestrino l'aria felice della Signorina Silvani. La Silvani invita il ragioniere a casa sua a bere un drink e gli rivela la sua solitudine e le sue bugie: non ha mai visto le Maldive e non ha nessuno con cui parlare.
Pina non riesce a sopportare la vista del marito depresso, con la grande paura delle malattie e dell'infarto e col timore di essere sempre sul punto di morire, allora decide in gran segreto di mettersi a lavorare come donna delle pulizie in un hotel, a patto che il gestore inventi un'occupazione fittizia per il marito, versando a quest'ultimo il compenso che spetta a lei per il suo lavoro. Fantozzi si accorge però che la casa è completamente in disordine ed esige un chiarimento dalla moglie, che invece si veste per andare lavorare all'hotel; Fantozzi si mette a seguirla, scoprendone così l'impiego. Tornato a casa, il ragioniere aspetta che rientri la moglie, alla quale comunica di rinunciare al lavoro a patto che restino a casa insieme. Questo episodio è ispirato al film Il comandante del 1963, con Totò.
Nonostante le promesse, Fantozzi si presenta ogni giorno alla Mega-Ditta, tentando pietosamente di mischiarsi agli impiegati in uscita. Qui viene visto dal Duca Conte Francesco Maria Barambani, che gli propone un patto: in cambio della sua pensione e dell'orologio che aveva ricevuto come regalo di pensionamento all'inizio del film, egli potrà tornare a lavorare (in nero) nella Mega Ditta[3]. Il ragioniere accetta di buon grado l'accordo ed incontra di nuovo tutti i suoi vecchi colleghi: anch'essi, da pensionati quali erano, hAnno accettato la stessa proposta.
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